“Non si frusta nessuno”, rispondeva irritato Filipp Filippovic, “mettitelo in testa una volta per sempre. Sugli uomini e sugli animali si può agire solo con la persuasione. Gli avete dato la carne oggi?”
Cuore di cane, Michail Bulgakov
Nella prospettiva dell’etica dell’emergenza, tra la frusta (leggi: punizione corporale e/o psichica) e la persuasione (leggi: induzione, adescamento, rinforzo), è ovviamente preferibile la seconda. Ma non viviamo nell’emergenza, almeno non sempre, non in questa parte di mondo, ancora, e le scelte sono sempre plurime.
Oltre le punizioni, i comandi, le richieste di comportamenti e l'utilizzo del cibo, c'è la conoscenza reciproca, che non passa per premi né punizioni ma attraverso e all'interno di un ambiente non solo mentale o concettuale ma anche e soprattutto concreto, quasi fisico, costituito dal tempo, l'attenzione e l'ascolto che l'uno concede all'altro per mostrarsi e spiegarsi. In questo ambiente, la comunicazione può scorrere fluida e essere efficace e del tutto sufficiente perché umano e cane si capiscano, senza ricatti o minacce.
Alessandra Scudella
Foto: Mario Miccoli, Uomo cane, olio su cassetta di legno.